Il monumento al mulo ed al suo conducente

Il 19 settembre 1993 fu inaugurato il monumento al mulo ed al suo conducente che ancor oggi campeggia nei giardini del piazzale della Stazione di Belluno, attualmente intitolato alle Vittime delle foibe.                                                                                              Come nacque l’idea? Per ricostruire le varie tappe che portarono dall’idea alla inaugurazione, si può fare affidamento sulla memoria di Giovanni Testolini, già presidente della Se­zione provinciale degli artiglieri e coordinatore delle iniziative che por­tarono alla realizzazione del monumento.                                                                        Negli anni tra il 1985 ed il 1990 – ricorda Testolini – correva voce che i muli in forza alle brigate alpine sarebbero stati eliminati. Il nostro delegato regionale Enrico Benazzi, re­duce di Russia nei reparti someggiati, quindi a stretto contatto con il fe­dele mulo, espresse l’idea di far erigere un monumento a perenne ri­cordo dell’amico fedele e silenzioso di tante battaglie. Colsi la palla al balzo indicando Belluno quale sede ideale per collocare l’opera.                                                                                                                          Al­lacciammo gli opportuni contatti con il comune di Belluno, il coman­do della Brigata Alpina Cadore e l’artista Massimo Facchin, originario di Lamon (BL) e reduce di Russia nei reparti someggiati. In poche parole la nostra Associazione naziona­le assunse il patrocinio, il Comune ci assegnò l’area con dedica del par­co del piazzale della stazione agli artiglieri. Vennero attivati i comandi militari locali per la messa a disposizione di mezzi e la fonderia del de­posito di Piacenza. Gli oneri finanziari relativi all’opera furono suppor­tati dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia di Roma e da contri­buti raccolti in loco. Venne scelto il bozzetto di Massimo Facchin che meglio rappresentava la vera simbiosi conducente-mulo. Opera gra­tuita fu prestata dal marmista Bertagno di Ponte nelle Alpi e dall’impre­sa Roni di Mas di Sedico».                                                             Sottolinea l’attuale Presidente della Sezione provinciale Costante Fontana: «Per noi artiglieri, specialmente per quelli della specialità da montagna, quel mo­numento dello “sconcio” e del suo mulo rappresenta la maggiore vi­sibilità che ci viene data in città proprio in un sito strategico ed assai fre­quentato».                                                                  Ora i muli sono scomparsi dagli organici delle truppe alpine, vitti­me inevitabili dei tempi che cambiano, ma il loro ricordo continua nel bronzo e nella roccia sui quali sono stati immortalati a futura memoria. E proprio in quel luogo, davanti a quel monumento, il 4 dicembre di ogni anno la Sezione provinciale degli artiglieri di Belluno organizza una cerimonia in ricordo dei caduti e per onorare la Santa Patrona, Barbara, nel giorno della sua festa.