S. Barbara nella letteratura italiana
uno scritto di Matilde Serao
Questa bella piccola santa – ella è piccola, fine, con un volto sottile e buono, coi grandi, neri e dolci occhi che guardano l’orizzonte, con la breve bocca infantile, un po’ schiusa – è patrona delle più paurose cose.
Santa Barbara è la piccola e potente signora dei fulmini e delle saette, anzi le sue leggiadre mani si stendono a scongiurare, mentre, intorno ad essa, è tutto un guizzar di livide luci: e nell’ora della tempesta, sulla terra come sul mare, è lei che è invocata dal marinaio, lei che è invocata dalla madre sgomentata.
Santa Barbara, piccola santa, è la signora di tutte le polveriere, nei forti che gurdano le montagne, nei forti che custodiscono le spiagge, come sulle navi da guerra, che portano per gli oceani la bandiera italiana: ella è patrona, la piccola santa di tutti i mostruosi cannoni e delle rivoltelle graziose come un giuocattolo: è la patrona di tutti i razzi, di tutte le granate, di tutti gli obici, di tutte le mitraglie: e non si spara un colpo di fucile o una cannonata, nel mondo, senza che
Santa Barbara non ne sia la signora. Perfino coloro che fabbricano gli spari, per Natale, la riconoscono per patrona ed ella estende la sua protezione sino al fuoco di bengala e all’umilissimo tricche-tracche infantile.
La finissima piccola Santa Barbara, dal nome così attraente, Barbara, dal nome che pare un aggettivo della retorica, e ha una semplicità incantevole, Barbara è la patrona di tutte le armi di artiglieria. Ed oggi – giorno di S. Barbara, è per i valorosi ufficiali come per i bravi soldati di artiglieria giorno di gran gaia, oggi essi riluceranno di ori bellicosi, e il giallo trionferà su tutta la linea.
Oh noi non siamo un capitano né un tenente di artiglieria, noi non siamo neppure un coscritto, noi non conosciamo il cannone e ci facciamo un pregio di aver paura della rivoltella, noi non osiamo accostarci ad una polveriera e siamo troppo sciocchi per aver mai visitato una fortezza, ma noi non ci possiamo difendere dall’amore per la bruna piccola santa che frena i fulmini e dal chiamarla, appena rumoreggia il tuono, quasi vedendola apparire, fra le nuvole, sottile, sorridente e scongiuratrice di saette!
da “La Madonna e i Santi (nella fede e nella vita)”
Napoli 1902