Con la Legge 30 marzo 2004 n. 92, “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
La data del 10 febbraio è stata scelta per ricordare il giorno in cui a Parigi, nel 1947, venne firmato il Trattato di pace in conseguenza del quale venne sancita la cessione di buona parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia di Tito e l’abbandono di numerose città della sponda orientale dell’Adriatico dove l’elemento italiano era percentualmente maggioritario.
La situazione geopolitica attuale dell’ lstria, di Fiume e della Dalmazia deriva dalla dissoluzione della Jugoslavia, avvenuta gradualmente a partire dal 1991, con la conseguente nascita delle nuove Repubbliche di Slovenia e di Croazia. Slovenia e Croazia si dichiararono Stati sovrani ed indipendenti il 26 giugno 1991, ma ottennero il riconoscimento della comunità internazionale solo l’anno successivo. L’Italia riconobbe ufficialmente le due nuove Repubbliche il 15 gennaio 1992. La maggior parte dei territorì ex italiani dell’ lstria, di Fiume e della Dalmazia appartiene oggi alla Croazia, mentre solo una piccola parte dell’ lstria settentrionale è sotto la sovranità slovena. La nascita dei due nuovi Paesi ha perciò portato alla creazione di un nuovo confine in Istria, dividendo in due distinti tronconi un territorio che ha avuto per secoli una storia comune.
Erano presenti alla cerimonia, il vice sindaco di Belluno , il Prefetto di Belluno, il questore, il presidente dell’ associazione Giovanni Ghiglianovic e Sua Eccellenza l’ ex Vescovo di Belluno – Feltre.
Molti i labari presenti tra cui quello della Sezione degli Artiglieri di Belluno.
Archivi del mese: Febbraio 2020
Festa del Gruppo Alpini “33”di Sedico 9/2/2020
Rappresentanti della Sezione Provinciale degli Artriglieri di Belluno, hanno partecipato alla festa sezionale del “Gruppo 33” di Mas.
Dopo l’alza bandiera sono state deposte in tre luoghi diversi tre corone in commemorazione dei caduti di tutte le guerre. E’ seguito un rinfresco presso la sede del Gruppo Alpini al termine del quale tutti i partecipanti si sono recati in chiesa per assistere
alla celebrazione della Santa Messa. La festa si è conclusa col “rancio alpino” presso un noto ristorante bellunese.